Thursday, January 07, 2010

Richard Wright tra arte e spazio


Da pochi giorni, poche ore, una mano anonima ha passato un’emulsione bianca sui muri della Tate Britain, quegli stessi muri che fino a quel preciso momento, per tre lunghi mesi (dal 6 Ottobre al 3 Gennaio) erano stati trasfigurati dalla maestria di Richard Wright, pittore e vincitore dell'edizione 2009 del Turner Prize.
Richard Wright non e' un pittore contemporaneo qualunque, ne astratto, ne dipinge su tela. Richard Wright e' un pittore che ha saputo dare una nuova definizione allo spazio. Il concetto nasce non in un laboratorio, ma nello stesso edificio, nella stessa struttura dove Richard Wright prende ispirazione. Il suo lavoro ha origine nelle belle arti, ore e ore di lavoro consumate su centinaia se non migliai di disegni, stampe, collage, fotocopie, ritagli, che per incanto prendono forma soltanto quando sono assemblate in un complesso ed unico disegno che va a trasformare il muro di una galleria, di un edificio.
E il muro, non appare piu' come un muro insignificante, come sfondo neutro, ma e' un muro che prende vita, che s'impossessa di un proprio gioco di luci e che interagisce direttamente con la percezione del visitatore.
Un muro della Tate Britain era stato cosi' trasformato fino a qualche giorno fa, in un gioco di oro e luci che acquistava diversa profondita' a seconda degli angoli in cui veniva osservato. Il visitatore poteva immergere il suo sguardo per pochi secondi, minuti o ore ed innondarsi di una luce che arrivava fino ad illuminare i posti piu' bui della propria anima. La pittura quindi come mezzo per la scoperta personale, per la scoperta della nostra vita, della nostra fine?
Se da una parte il lavoro di Wright potrebbe far quasi pensare ad un palinsesto architettonico, alla fine dell'esposizione, non rimane nessuna ombra del suo lavoro, non rimane nulla. Un richiamo voluto per rivolgere la nostra attenzione alla effimerita' di molti gesti quotidiani, del tempo che scorre, della fugacita'. Ed e' proprio sapere che il nostro tempo e' limitato da un senso alla nostra esistenza e all'arte di Richard Wright.

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