Thursday, August 06, 2009

Smoking Tobacco Dock

Il Tobacco Dock e’ di certo l’apoteosi degli investimenti sbagliati durante la fine degli anni 80’, a Londra. Vi sono passata per caso, qualche giorno fa, in una giornata estiva alquanto cupa e ho deciso di mangiare li davanti, un parco pranzo. Un centro commerciale fantasma e’ ancora piu’ depressivo di un centro commerciale funzionante, questo e’certo. Sembra quasi di essere in una scena iniziale del film “28 Days Later”, un lungo risveglio dopo un’epidemia . Non si puo’ vedere anima viva in giro e tutto sembra abbandonato. All’entrata, davanti ad un canale stagnante, ci sono anche due ricostruzioni di velieri oramai arruginiti.
Il Tobacco Dock e’ una di quelle rigenerazioni sbagliate, che sono morte sul nascere.
Una struttura elegante di 4,000 metri quadrati, quella ideata da Brian Jackson e Lawrie Cohen. Una construzione d’acciaio su due piani, con dei negozi alle ampie vetrine e raffinati dettagli architettonici.
L’idea era di ristruttuare un vecchio deposito portuale del '900 (dove arrivavano dalle colonie: l’ivorio, le spezie, il vino, la lana, il tabacco) e trasformarlo in un centro commerciale moderno, una Covent Garden nel East di Londra.
Ma non avevano fatto tenuto conto che, Covent Garden si trova nel centro Londra ed il rinnovamento era stato fatto negli anni 80, in pieno boom economico. Qui, per arrivare al Tobacco Dock, mancano i trasporti. Si e’ lontano da tutto, lontano dai poli turistici londinesi. Inoltre, il rinnovamento fu finito proprio agli inizi degli anni '90 quando una crisi economica fustigo' i mercati inglesi.
Pare che il Tobacco Dock, sia ancora usato di tanto in tanto per degli eventi o delle serie televisive e che attorno al 2005 ci fosse un progetto per un ulteriore rinnovamento del luogo in un hotel, negozi e appartamenti di lusso, ma per ora non si vede l’ombra di una gru.
Al posto dei bambini che corrono felici su e giu’ per velieri c'e'solo una magra gatta randaggia che lancia uno sguardo triste al nostro pranzo. E se il Tobacco Dock, fosse una premonizione di quello che ci aspetta nei prossimi mesi di crisi economica a Londra? Mentre ci rifletto, sento attorno solo il rimbombo dei nostri passi e quel tipico Woooosssh! del vento che attraversa i luoghi deserti.

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