A cura di Myriam Bardino e Felice Marotta
IntroSono passati due mesi, ma sono ancora vivi i ricordi del Primavera Sound Festival. Cinque giorni di musica, festa, sole, esplorazioni cittadine, spiaggia, e rivelazioni culinarie. Senza ovviamente dimenticare la vincita della Champions League da parte del Barcellona e la protesta degli Indignatos contro i tagli del governo Zapatero.
Yuck - Primavera Festival 2011 |
Mini Guida Pratica
Al Primavera Sound festival, non ci sono spazi per il campeggio, quindi il nostro consiglio e’ di prendere una sistemazione vicino al Forum, i prezzi degli appartamenti sono ridicolmente bassi e partono dai 25 euro a notte.
Il segreto e’ anche prenotare l’appartamento per inizi dell’anno, altrimenti non trovate più niente a buon mercato. Se siete in appartamento, ricordatevi di fare una copia delle chiavi dal ferramenta, per tutti (senza ovviamente dirlo all’agenzia). I concerti, al Parc del Forum, iniziano tutti attorno alle 16, quindi si ha tempo di visitare la città e di rilassarsi sulle sue meravigliose spiagge come di partecipare alle diverse sagre di quartiere sparse per la città. Se siete in tre o quattro e’ meglio muoversi in taxi perché sono tra i meno cari d’Europa. Altro consiglio e’ quello di mettervi nell’ottica di entrare nel fuso orario di New York, perché siamo in Spagna e tutto è posticipato di cinque ore.
Pubblico del Primavera Sound Festival
Primavera Festival 2011 - Barcelona |
1) Il pubblico che e’ lì per caso perché trascinato da fidanzato/a o amici ma non e’ appassionato di musica e difficilmente sopravvive ai 200 gruppi. Generalmente e’ quello che passa tutto il giorno in spiaggia e viene verso le 21 per un massimo di due ore di concerti.
2) Quello che pur essendo un fan di indie rock, non riesce a prepararsi a tempo e non sa esattamente chi sta andando a vedere e si perde tra i palchi.
3) Quello che ha studiato per settimane intere e sa a memoria tutti i gruppi, gli orari e le scalette. Un pubblico ad ogni modo molto eterogeneo con un 30% di inglesi, 30% di spagnoli, 20% di italiani e 20% di altre nazionalità (russi, svedesi, francesi, belgi, almeno quelli che abbiamo incontrato).
Giovedì 26 Maggio
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Bisogna anche ricordare che questo sito e’ stato costruito sul Camp de La Bota, un campo di prigionia durante il regime di Franco, dove i prigionieri venivano uccisi sulla spiaggia fino al 1952. Infatti su questo sito, si respira un certo surrealismo, quasi disturbante. Tra la coda mostruosa per gli ingressi troviamo altri amici arrivati poche ore prima da Milano e Roma. La coda viene smaltita abbastanza velocemente e si e’ subito muniti di: un braccialetto che servirà per l’accesso ai 4 giorni, una scheda magnetica che bisognerà ricaricare per pagare a tutti gli stands e varie mappe del sito, sito che e’ formato un po’ come una L sul mare. La distanza tra le estremità e’ di circa 20 minuti a piedi, se sei controcorrente alla calca, 40 minuti. Nei momenti di maggiore affluenza del festival il Parc del Forum ha contenuto circa 130.000 persone. Al festival oltre che i palchi, bagni e un enorme mercato coperto per mangiare e bere, si trovano anche altre tende per deimini eventi acustici, un’area per i bambini e un cinema, che per mancanza di tempo abbiamo ignorato. Appena passati i cancelli, sul lato sinistro un enorme palco, il San Miguel (sponsor numero uno del festival), dove si terranno i concerti più grossi con dietro una collina dal quale si domina tutto il sito e il mare. Proseguiamo e davanti a noi si apre un anfiteatro, con delle scalinate in cemento con in fondo il palco Ray-Ban (un altro sponsor del festival). Come per tutti i festival a cui si arriva preparati, si parte sempre con dei buoni propositi.
Per Giovedì 26 Maggio, la nostra scaletta prevedeva:
13 Gruppi "Fondamentali"
6 Gruppi "Interessanti"
19 Gruppi "Se ho tempo"
13 Gruppi "Non Interessanti"
Totale gruppi del Primavera Sound Festival per Giovedì 26 Maggio: 51
Totale gruppi visti:9
Di cui, in ordine cronologico per ciascuna categoria, abbiamo visto:
Ray Ban Stage - Primavera Festival - Barcelona 2011 |
3 Gruppi "Interessanti": Bearsuit, Ty Seagall, Luger
Persa per il nostro ritardo la stella nascente del rock Marina Gallardo, gli psichedelici delle canarie GAF e gli onirici Emeralds, impossibilitati da andare all’Auditori per tre giorni per vedere il magico DM Stith di spalla a Sufjan Stevens per via di code interminabili e di sistemi di prenotazione intergalattici, il primo gruppo ad aprire il nostro festival sono i Moon Duo al palco Ray Ban. I Moon Duo sono Ripley Johnson dei Wooden Shjips e Sanae Yamad. La loro musica e’ a cavallo tra il kraut rock e stoner rock. Dai Moon Duo abbiamo un po’ vagato per il sito per farci un po’ l’idea del posto nel quale eravamo atterrati. Abbiamo fatto la fila per caricare la nostra scheda magnetica per poi accorgerci che non era possibile acquistare nulla a causa di un problema tecnico. Tutti i bar del sito bloccati. No birra, no acqua, nulla. Dopo qualche ora hanno iniziato a distribuire delle birre con dei fustini sulle spalle maggiorandole di quattro volte il prezzo. Insomma non di certo un buon inizio soprattutto se uno voleva bere solo acqua e voleva tenere un po’ di lucidita’.
Moon Duo - Primavera Festival 2011- Barcelona |
Adesso sappiamo che vi siete già persi nella descrizione del sito, ma ritornando al palco ATP , alle sue spalle a sinistra, c’e’ uno dei palchi meglio posizionati di tutti: il palco Adidas (un altro sponsor). Le scalinate sono davanti al mare con il palco leggermente spostato a sinistra. Quindi, quando non t’interessavano i gruppi, potevi sempre sederti e goderti lo spettacolo del mare. Ok, ora siamo al palco dell’Adidas, che si trova alle spalle del palco ATP. Camminando a est lungo il mare si arriva al Llevant (quello scomodo), continuando verso ovest, il palco Jagermeister (si, un altro sponsor), dove si sono esibiti dei buoni gruppi ma con nessun posto dove sedersi, anche questo molto scomodo. Continuando verso ovest, si passa alle spalle del palco Ray Ban (quello dove hanno suonato i Moon Duo e ora si sta esibendo Big Boi) per giungere al palco Pitchfork (sponsor pure loro). Palco scomodo, con nessun posto a sedere. A destra del palco Pitchfork, il mare e a sinistra un’ enorme scalinata dominata dal passaggio sotto il pannello fotovoltaico che tanto caratterizza il Parc del Forum di Barcellona. Scalinata che porta direttamente al palco San Miguel. Sappiamo che ora vi siete fatti un’idea e se vi siete persi, iniziate a leggere da capo e seguite le indicazioni su un pezzo di carta con penna e matita. Siete troppo tecnologici per avere una penna a portata di mano? Fa nulla, andate avanti a leggere. Quindi, dopo aver reperito i luoghi, sprofondati nei puff del lounge di Jack Daniels (un altro sponsor comunque, l’area più cool di tutto il festival), dietro il palco San Miguel, abbiamo prestato un’ occhio molto stanco e distratto al circo cabaret di Kevin Barnes degli Of Montreal.
Da li, ci siamo avviati verso il nostro primo concerto al palco Adidas, dove si esibivano gli inglesi art-rocker-dancer Bearsuit, molto freschi e gradevoli.
Connan Mockasin - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Grinderman - Primavera Festival 2011- Barcelona |
C’è un fuggi fuggi al palco di San Miguel: “Felice, sei appena arrivato da Roma? Dove ci si vede? Sì, sì, a destra del palco”. I Grinderman partono fortissimi con Mickey Mouse and the Goodbye Man. Nick Cave impeccabile in abito completo con Warren Ellis che impazza sulla chitarra e il grande Jim Sclavunos alla batteria. Un epopea rock come ai migliori tempi che ci fa quasi dimenticare quale gruppo fenomenale siano stati i Birthday Party (Get It On). Nick Cave sembra aver recuperato lo smalto di un tempo ed essersi tirato a lucido.
Glenn Branca - Primavera Festival 2011- Barcelona |
I Grinderman stanno suonando rock sul palco San Miguel ma qui si assiste alla creazione della musica. Sicuramente uno dei concerti più spettacolari di tutto il festival.
Far seguire Glenn Branca dai Suicide, non è consigliatissimo. Abbiamo ancora le nostre orecchie sanguinanti e i vocalizzi di Alan Vega, ci giungono come delle note stridenti. In questa occasione, i Suicide presentano il loro leggendario omonimo album del 1977. L’energia del duo è sempre la stessa, nonostante abbiano superato entrambi i settant’anni, cosi come il volume degli amplificatori è rimasto sempre quello di un tempo. Un concerto a cui non si poteva mancare. Alcuni di noi rimangono ammaliati davanti al palco, ma altri fuggono. Odio e amore.
Flaming Lips - Primavera Festival - Barcelona 2011 |
Venerdì 27 maggio
Montjuic - Barcelona |
Dopo essere ritornati a valle, verso le 15 , ci concediamo un’indimenticabile ristorante in riva al mare con prosciutto serrano, una gustosissima paella e un inebriante vinello bianco locale. Passeggiata digestiva lungo la spiaggia, siesta a casa, a metà strada per rinfrescarci per la seconda giornata del festival. Nel frattempo apprendiamo che ci sono stati degli scontri a Placa Catalunya, e presi dalla disinformazione abbiamo dei sensi di colpa per non essere stati lì, domani andremo in piazza per vedere quello che succede.
In programma per la seconda giornata del festival, la nostra scaletta prevede:
-15 Gruppi "Fondamentali"
-7 Gruppi "Interessanti"
-20 Gruppi “Se ho tempo”
-10 Gruppi "Non Interessanti"
Totale gruppi del Primavera Sound Festival per Venerdì 27 Maggio: 52
Totale gruppi visti: 10
Di cui, in ordine cronologico per ciascuna categoria, abbiamo visto:
-6 Gruppi "Fondamentali": M. Ward, Pere Ubu, Half Japanese, Explosion in the sky, Shellac, Battles
-4 Gruppi "Interessanti": Wolf People, Dan Melchior and Das Menace, No Joy, Perrosky
E’ davvero impressionante camminare in direzione opposta ad una marea umana che ti viene addosso e non riusciamo a capire dove quella folla, che si dirige dai National, potrà arrivare considerando che abbiamo da poco lasciato l’arena dei Llevant già completamente piena. Ci sediamo rilassati sulle scalinate dell’anfiteatro del palco Ray Ban. David Thomas dei Pere Ubu dimostra di essere sempre un musicista ispirato che ci racconta a modo suo le schizofrenie ed il senso folle della vita, soprattutto donne e sesso, con una grande vocazione teatrale. Gran bel concerto, con una esecuzione quasi integrale di “The Modern Dance”.
Dal palco del Ray Ban passiamo al palco ATP per gli ultimi pezzi dei Half Japanese, I padri del punk rock fai da te, di cui e’ rimasto solo Jad Fair. Jad Fair e’ ben noto per suonare una chitarra elettrica scordata e esplorare fino ai limiti il suono della chitarra, per il quale l’unica corda (chord in inglese che significa anche accordo) e’ quella che unisce la chitarra all’amplificatore. Un concerto che finisce con All Hand in the Cook, con un sorridente Jad Fair che continua a suonare con il manico della chitarra spaccato in due.Non abbiamo tempo, né ci sforziamo di trovare iBelle And Sebastian. Dedichiamo 15 minuti alle carine e simpatiche No Joy. Nel frattempo i Low suonano sul palco ATP ma ci rifiutano di vederli un’ennesima volta soprattutto dopo la dipartita di Zak Sally al basso. Apre il concerto Nothing but heart che sentiamo in lontananza e avvolge anche i nostri cuori ormai induriti. Ma non c’e’ tempo per i sentimenti, ci aspetta il rock and roll sanguigno del duo cileno Perrosky al palco Adidas. Poche persone ma questo duo e’ esplosivo e balliamo tutti scatenatissimi.
Perrosky - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Half Japanese - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Del Rey - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Battles - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Il concerto di questo trio New Yorkese, a parte qualche problema tecnico, si e’ rivelato uno degli elementi faro di tutto il festival. Sono quasi le cinque, siamo stremati ma felici di aver sopravvissuto a un altro giorno di festival.
Sabato 28 maggio
Indignatos - May 2011 |
In programma per la terza giornata del festival abbiamo previsto:
- 15 Gruppi "Fondamentali"
- 7 Gruppi "Interessanti"
- 20 Gruppi “Se ho tempo”
- 10 Gruppi "Non Interessanti"
- Totale gruppi del Primavera Sound Festival per Sabato 28 Maggio: 52
- Totale gruppi visti: 15
Stiamo diventando più bravi.
Visti, in ordine cronologico per ciascuna categoria:
- 5 Gruppi "Fondamentali": Fleet Foxes, Einstürzende Neubauten, Pj Harvey, Galaxie 500, Swans, Black Angels
- 6 Gruppi "Interessanti": Damo Suzuki & Cuzo, Soft Moon, Yuck, Gonjasufi, Kurt Vile and Violators, Pissed Jeans
- 2 Gruppi "Se ho tempo": Warpaint, Album Leaf
- 1 Gruppo "Non Interessanti": Deep Sea Arcade
Damo Suzuky and Cuzo - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Einstürzende Neubauten - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Galaxie 500 - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Swans - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
La
messa degli Swans si apre con No words/no thoughts, un’onda d’urto tanto forte
da far vibrare pericolosamente i timpani delle nostre orecchie. La band si è
riunita nel 2009 con il rientro di Norman Westberg e con l’ingresso di due
batteristi della potenza di Phil Puleo e Thor Harris, capaci di dare corpo alle
derive chitarristiche di Michael Gira &C. Musicisti completi a 360 gradi
che spaccano e devastano il palco. Una goduria musicale infinita. Impossibile poi,
nostro malgrado, avvinarci al palco ATP dove si stanno esibendo Jon
Spencer and Blues Explosion. Alle 2.15 proviamo a sederci davanti agli hardcore
punk Pissed Jeans ma la stanchezza delle nostre povere vecchie orecchie si fa
sentire. Dobbiamo rinunciare agli Animal Collective per una lunga pausa
rigeneratrice al bar prima di affrontare il nostro ultimo concerto del Parc del
Forum: Black Angels. Questa band psichedelica di Austin ci riporta indietro
alle sonorità degli Spacemen3. Sul palco Pitchfork, vi è un’energia pazzesca. I
pezzi spaziano tra i loro tre album e la folla impazzisce alle prime note di
Bad Vibrations. Ma stranamente attorno a noi ci sono solo delle buone
vibrazioni. Chiacchieriamo con dei ragazzi che provengono da diversi paesi e
chiediamo quali siano stati per loro i gruppi migliori di tutto il festival. Sentiamo in coro: Flaming Lips, Swans, Battles, Explosions
in the sky. Questi,
a detta dei nostri vicini sono stati i veri vincitori del festival anche se,
stranamente, dei ragazzi di Alme’(BG) ci hanno anche menzionato gli Za! Sono le
4.30 del mattino quando usciamo dal Parc Forum, non si trova un taxi, ci tocca
camminare lungo la spiaggia per rincasare con il mare calmissimo ed un cielo
che albeggia, discorrendo di varie amenità e della vita in generale mentre
nella testa ti ronza ancora un tripudio di suoni.
Domenica 29 maggio
La mattina siamo svegliati dai festeggiamenti mattutini per la vincita del Barcellona. Sotto casa nostra attraversiamo il mercatino dove predominano i sorrisi e i colori blu e rosso. Le facce attorno a noi sono stanche come le nostre. Anche loro hanno festeggiato i loro beniamini (sportivi non musicali) tutta la notte. Ci
fermiamo per fare rifornimento di ciliege prima di incamminarci verso il parco Güell. Iniziamo a fare i primi saluti e dopo una visita a uno dei parchi più belli d’Europa, altri saluti davanti alla Placa Catalunya dove resistono ancora gli Indignatos. Facciamo un giro in piazza, cerchiamo di capirne di più, speriamo che sia soltanto l’inizio di un movimento che si espanderà in tutta Europa al più presto. Ultima paella con gli ultimi amici rimasti del Festival prima di prendere un taxi alla volta del Poble Espanyol, un museo all’aria aperta ubicato sulla collina di Montjuïc. Costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1929, il Poble Espanol che occupa 40 mila metri quadri e’ un vero e proprio piccolo paese che racchiude tutte le caratteristiche della Spagna. Immaginate quindi un concerto dei Mercury Rev, la quintessenza del pop lisergico, in una piazza gremita di gente con attorno vecchi edifici spagnoli del diciannovesimo secolo. Un vero spettacolo emotivo. David Baker sembra felice di intrattenere la folla e per i bis ritornano con una grande interpretazione di Solsbury Hill di Peter Gabriel, seguita dalla dolcissima e romanticissima The Dark is Rising e Senses on Fire. Non possiamo descrivere l’atmosfera elettrica di questo momento, vorremo che la serata non finisca mai. Preso un altro taxi, passiamo davanti ala Fontana Magica di Montjuïc, prima di ritrovarci catapultati nella Sala Apollo, una discoteca un po’ boudoir, per il nostro ultimo concerto del festival: Black Angels. Si, ancora loro. Con la psichedelia ritmata dei nostri texani ancora in testa, rientriamo a casa stravolti, sfiniti.
Black Angels - Primavera Festival 2011 - Barcelona |
Il giorno dopo e’ interamente dedicato al relax, con passeggiata sulla spiaggia e sulle Ramblas, una scelta fantastica di tapas. Indugiamo un po’ con gli Indignatos di Placa Catalunya, che ci riportano alla dura realtà quotidiana di Barcellona. L’aereo ci aspetta, salutiamo la città, ma inconsciamente sappiamo che le nostre valige sono già pronte per il Primavera 2012. E le vostre?
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