Wednesday, May 20, 2009

Il sole del Queen Elizabeth Hall, 21 Aprile

Sono trepidante all’attesa di questo concerto della Touch. Ho due minuti di ritardo, dannato traffico.
Attraverso il Southbank con i suoi innumerevoli bar, mi dirigo verso il Queen Elizabeth Hall. Il concerto e’ gia’ iniziato da pochissimo. L’impatto e’ a dir poco devastante. Sulle rive del Tamigi, lascio un sole invitante a passare una serata all’aria aperta per essere accolta da un muro di suono in un antro invaso da fumo e luce rossa. Sul palco CM von Hausswolff.
Al set di CM von Haussworlff, fatto di vibrazioni e di basse(issime) frequenze, si partecipa con tutto il corpo. Ad alcuni fa effetto “lavatrice”, ad altri di massaggio, per quel che mi riguarda e’ stata quasi un’esperienza esoterica e a tratti mi mancava il respiro. Trovo la bellezza nella brutalita’ del suono e ho l’impressione di cadere in una mini trance. Vi sono ragazze che forzano i loro fidanzati a lasciare la sala, altri che si divertono a sperimentare “se sposti la testa qui e li, il suono cambia...”, altri che misurano le frequenze con i loro iPod. CM von Haussworlff investe con delle tonalita’ random selezionate dai suoi apparecchi elettronici capaci di trasmettere le stesse frequenze radiofoniche, dai 131 HZ ai 701 HZ. Ogni persona del pubblico dev’essere un ricevente diverso ed il suo suono deve essere percepito da ciascuno in modo forte e chiaro.
Il set di Rosy Parlane ci fa scivolare verso una natura umida, con gocce d’acqua e fremiti d’insetti , per poi essere trascinati e travolti in mondi sommersi. Vi e’quasi una voglia di dare vita all’immagine dello stagno che supporta l’esibizione di Rosy Parlane via stimoli esterni che sembrano voler ricreare delle sensazioni di pace e malinconia.
L’acqua, la pioggia, l’umidita’ accompagnano anche il set di Fennesz, che inizia sulle bianche scogliere di Dover per approdare su un mare nero (“Black Sea”) uggioso.
La fusione dei riff di chitarra alla manipolazione del suo Mac Book Pro dona al set di Fennesz delle nuove tonalita' oscure ed intimiste che non erano presenti nella passata esibizione della sua estate senza fine ( “Endless Summer”) , tonalita’ che sembrano ricalcare una certa maturita’ acquisita negli ultimi tempi. Alla fine del concerto: Parlane, Fennesz e CM Hausswolf si uniscono sul palco per regalarci una sonora sinergia dei loro talenti. Usciamo silenziosi. E’ oramai buio, peccato aver abbandonato il sole musicale del QEH.