Saturday, May 22, 2010

Herzog strikes again ! Bad Lieutenant: Port of Call: New Orleans

Nuovo film di Werner Herzog che ha avuto una distribuzione Europea, prima di arrivare nelle sale inglesi. Premetto che non ho ancora visto “Bad Lieutenant” di Abel Ferrara del 1992, quindi non faro' qui paragoni. Si tratta sempre di tenenti di polizia corrotti che si trovano dal lato sbagliato della strada e che cedono a tutte le tentazioni.Per questo film, Werner Herzog ha scelto come attore protagonista Nicolas Cage. E se il suo attore fetticio e’ stato a lungo tempo lo scomparso Klaus Kinski con il quale ha dato vita a dei capolavori quali: Aguirre, the Wrath of God , Nosferatu the Vampyre , Woyzeck e il colossale Fitzcarraldo, non da meno e’ la collaborazione Herzog-Cage. Cage ha di Kinski lo stesso sguardo penetrante che in un attimo puo’mutare dall’innocenza alla piu’ insana follia. Come ben si sa, Nicolas Cage non e’ conosciuto per la sua saggia scelta di film nei quali recitare, forse spinto da un avidita’ economica piuttosto che da una scelta di un percorso qualitativo e quando capita nella mani del regista sbagliato da il peggio di se. Ma quando capita nelle mani giuste, puo’ dare delle performance da oscar come nello struggente Wild at Heart di David Lynch, nel capolavoro di Mike Figgis: Leaving Las Vegas di Mike Figgis e in uno dei capolavori di Martin Scorsese: Bringing Out the dead. Ultima nella lista la sua interpretazione magistrale in Bad Lieutenant di Herzog. La storia e’ quella di Terrence McDonagh (Nicolas Cage), un personaggio senza morale dipendente da farmaci, droghe e gioco che per soccombere ai suoi bisogni cerca prima di corrompere i suoi colleghi per poi unirsi alla mafia locale. Entra nell’equazione anche una famiglia alcolista e il suo amore per una prostituta locale interpretata da Eva Mendez. Ma Terrence non dimentica in tutto questo delirio psicotropo di portare avanti le sue indagini, anche se con difficolta’ e grazie a un colpo di fortuna riuscira' a cambiare tutte le carte in tavola da negative in positive, a risolvere il caso che a essere promosso a capitano, a capitano disonesto. Nicolas Cage riesce ad ingannare chiunque con il suo doppiogioco tra l’immagine del buono e del cattivo, a volte puo’ far strappare una lacrima di commozione e subito dopo farci accapponare la pelle con le sue risate isteriche, la violenza dei suoi gesti improvvisi e la rabbia disumana dei suoi sguardi. Il film, grazie a Herzog, e’ tempestato da trovate geniali, come personaggi e situazioni improbabili e la messa in scena degli stati di allucinazioni del tenente (l’inguana che prende per palcoscenico un pezzo di tavolo o un cadavere che improvvisa una breakdance). E' un film senza un attimo di tregua, e anche se si toccano argomenti duri come quelli della polizia corrotta, della mafia, delle scommesse, droge e prostituzione che per molti di noi rappresenta un mondo a parte, Herzog riesce a renderci partecipi e farci capire che la strada del baratro non e’ lontana per nessuno di noi. Basta solo un gesto come prestare soccorso a qualcuno e la nostra vita potrebbe portarci sulla strada del male come fu per Terrence. Nella scena finale del film il tenente, ora capitano Terrence si ritrova davanti a un acquario in compagnia del prigioniero che nella scena iniziale ha lui stesso salvato dalle acque rompendosi la schiena. Un gesto cristiano e eroico per il quale per curare i suoi dolori ha dovuto iniziare a prendere il Vicodin e altre droghe, un gesto cristiano e eroico che l’ha portato a tuffarsi nelle “acque del male”. Le acque del male, della droga e del crimine nel quale lui adesso e' immerso e sopravvive come quei pesci che adesso osserva, pesci che possono nuotare nelle acque piu’ profonde senza annegare, ma devono essere immersi nell’acqua per sopravvivere.

Wednesday, May 12, 2010

Fottuti Pulsanti! - Fuck Buttons - Koko - London - 20/04/09

Era dall’ultimo concerto londinese dei Sunn 0))), quindi da quasi quattro mesi, che non vedevo un concerto cosi entusiasmante. L’impressione di essere al momento e al posto giusto e con la musica giusta. I Fuck Buttons, i “Fottuti Pulsanti” hanno stile e un fottuto volume.
Stasera, nell’elegante Koko, i Fuck Buttons sono supportati dai Factory Floor, un trio di Hackney, un quartiere all’est di Londra. La prima volta che sentii parlare dei Factory Floor fu tra una mischia e un passaggio di un match di rugby a Parigi.Certamente un gruppo sulle labbra dei connaisseurs musicali francesi.
Un set completamente al buio. Una sessione ritmica impressionante. Una batteria ipnotica che sostiene il ritmo delle bacchette che martellano ossessivamente un basso elettrico, il tutto coadiuvato da tastiere e congegni elettronici. La musica è abbastanza glaciale, le sonorita’ sono post-dark-new wave. Si ritrovano le atmosfere dei Joy Division, Cabaret Voltaire e Fall e anche una certa sperimentazione krautrock degli anni 70. Ho dei ricordi piuttosto tenui delle parti voocali, di certo la musica ne fa da padrona.
I Fuck Buttons: Benjamin John Power e Andrew Hung, si presentano timidamente sul palco. L’uno di fronte all’altro, in mezzo una gigante palla da discoteca che riflette e diffonde luce in tutta la sala. Un pubblico molto vario. Teenagers nelle prime file e qualche over 30 nelle file dietro. La musica inizia piano per poi travolgerci in un vortice di beat a altissimo volume. Le persone attorno a me sgranano gli occhi e iptonizzati iniziano a ballare persi in questo groove di elettronica geniale che non si sentiva più da qualche tempo. E il volume sale e sale fino a quando B.J.Power si lancia quasi messianicamente su un tamburo tenendo un ritmo incredibilmente pazzesco. Sono conscia di utilizzare troppi aggettivi, effettivamente difficile da spiegare, bisogna vederli per capire. Piano anche i corpi dei più reticenti si lasciano alle danze e c’e’ anche qualche quarantenne che irrompe nelle prime file. Spingo violentemente nella mischia questi intrusi ma poi capisco che da tanto si aveva bisogno di un concerto di questo livello, da troppo tempo, forse dai tempi dei concerti di dieci/quindici anni fa di Aphex Twin e/o degli Autechre. Ma i Fuck Buttons fanno anche parte della loro generazione, hanno la stessa energia del duo francese dei Justice ma in versione piu’ oscura e molto meno pop. Si susseguono i pezzi dai loro due album “Sweet Love for Planet Earth” e “Surf Solar” in una lunga e gioiosa festa. Andrew Hung and B.J. Power sono richiamati sul palco, ben due volte. Terminano il loro concerto con una strabiliante versione di “Sweet Love for Planet Earth”. A fine concerto si accendono le luci, gli applausi continuano, visi pieni di stupore e felicita' attorno a me. Il suono dei “Fottuti Bottoni” farà parte del nostro speciale universo sonoro per gli anni venturi.