Tuesday, March 30, 2010

Un angelico americano a Londra - DM Stith - Slaughtered Lamb - London 23/03/2010

Scoprii David Michael Stith, in arte DM Stith, via un video che una mia amica posto', piu' di un anno fa, su facebook. Che purezza, che spiritualita'. L'emozione che ebbi al primo ascolto fu molto simile a quello che provai le prime volte che sentii Jeff Buckley e Antony and the Johnsons. Qualche settimana piu' tardi vidi DM Stith dal vivo accompagnato da una band in un piccolo teatro di legno nell'est di Londra. Un music hall costruito nel 1863 per la comunita' di Shoreditch che ha tutta l'apparenza di un saloon di un film western, e che per anni e' stata usato come sala di reunioni dei Quaker. Quella sera molti sguardi sognanti e molti occhi lucidi tra i presenti. Quasi dopo un'anno DM Stith ritorna in una sala ancora piu' intima, allo Slaughtered Lamb,solo con una chitarra e un pedale con effetti eco e loop. E' di nuovo a Londra per presentare in anteprima qualche nuovo pezzo. DM Stith ha una voce angelica e pura. David Michael avrebbe potuto far parte del coro della chiesa diretto da suo padre, al quale insegnamento si sottrasse per seguire la sua indole grafica e per scappare ad una spiritualita' imposta nella quale non si riconosceva. E pertanto,durante il concerto, sembra che DM Stith abbia fatto un suo proprio intimo percorso alla ricerca del suo io e abbia trovato la sua vera spiritualita' che ora trascende stasera la sua musica. Satasera da solo di fronte a noi, gli accordi e gli arpeggi della sua chitarra sono piu' complessi e nulla tolgono ai brani che si ascoltano sul suo disco "Heavy Ghost". Anzi in questa saletta con divanetti in pelle si instaurauna piu' forte comunione e si ha l'impressione di condividere con lui un momento di intimita' irrepetibile. Stasera, oltre che a alcuni nuovi pezzi con "Impatience" e le preziose gemme di "Heavy Ghost", DM Stith ci regala una cover stupenda di "Spirit Ditch" del recente scomparso Mark Linkous (aka Sparklehorse) con il quale aveva in comune una particolare direi pericolosa sensibilita' musicale. L'elegiaco concerto scivola veloce e le anime di stasera sono conquistate e ammutolite da tanta bellezza. Lasciamo silenziosamente la sala e mentre camminiamo nelle strade deserte di una domenica notte londinese, risuona ancora l'eco dell'encore "just once just once, did you love me once?".

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